Ne avevamo già parlato e avevamo riportato le affermazione
di due noti genetisti italiani, tra l’altro sostanzialmente favorevoli all’introduzione
degli OGM nel nostro Paese. In particolare, il prof. Gavazzi dell’Università
di Milano afferma che “Le piante
transgeniche attualmente commercializzate non alzano il tetto di produzione
potenziale. A questo scopo, sarebbe necessario rimaneggiare la pianta ex novo,
non limitandosi ad introdurre singoli geni ma modificando processi fisiologici
che rappresentano il collo di bottiglia dell’aumento di produzione.” [Gavazzi G. - OGM e produzione
agricola, La Provincia, Quotidiano di Cremona e Crema, 25 gennaio, 2004].
Il prof. Scarascia Mugnozza dell’Università di Viterbo,
afferma che “(omissis) ….. è ancora da
dimostrare la superiore potenzialità produttiva delle varietà GM rispetto alle
varietà locali adattate in sistemi agricoli sfavoriti da condizioni climatiche
…… o edafiche avverse. In questo caso il miglioramento genetico mediante la
classica ibridazione intra e interspecifica seguita da selezione, ha sempre
offerto e continuerà ad offrire risultati sorprendenti ed a costi relativamente
bassi.” [Scarascia Mugnozza –
Potenzialità del miglioramento genetico in piante ed animali – Accademia
Nazionale di Agricoltura e CNR – Bologna, 2001].
A conferma di queste
affermazioni, ovvero che le piante OGM non producono molto di più di quelle convenzionali, ci sono anche i dati di numerose pubblicazioni nordamericane sulla produttività delle colture
geneticamente modificate. Gli studi sulla produttività riguardano le due
principali piante OGM coltivate, la soia tollerante agli erbicidi (HT) e il
mais resistente agli insetti (Bt). Sono disponibili anche alcuni studi
canadesi su colza.
Negli USA, una delle ragioni per la rapida
adozione della soia GM è stata l'aspettativa di un rendimento superiore a
quello per la soia non-GM. Un certo numero di progetti di ricerca
statunitensi hanno affrontato questo tema. I risultati sembrano indicare
il contrario: nella maggior parte delle prove sul campo la pianta OGM mostra
rendimenti inferiori rispetto alla coltura non-GM, come indicato nella tabella
seguente, che riguarda il caso della soia Roundup Ready (RR).
Tabella 3.1 Le
differenze nei rendimenti tra soia convenzionali e OGM
In Kansas, la differenza di rendimento
varia tra il 2 e l'11% a favore di soia non-GM, come indicato da Hofer et
al . (1998):
Tabella 3.2 Le differenze nei rendimenti tra
soia convenzionali e OGM, Kansas