La semina diffusa di colture geneticamente modificate (OGM) che
producono al loro interno tossine insetticide derivanti dal batterio Bacillus
thuringiensis (Bt), determina una forte pressione selettiva
sulle popolazioni di parassiti, che evolve in una vera e propria resistenza
genetica, dando così origine a progenie di insetti resistenti, molto difficili
da controllare.
La diabrotica è un parassita molto dannoso per il mais e negli USA
si cerca di proteggere le coltivazioni attraverso la semina di mais OGM
Bt. Nel corso del 2009 e del 2010, sono stati identificati in Iowa campi
coltivati a mais in cui la diabrotica del mais ha determinato gravi lesioni
alle piante, nonostante esse producessero la tossina Bt Cry3Bb1. Biotest
successivi hanno rivelato che popolazioni di diabrotica hanno sviluppato una resistenza
genetica nei confronti della tossina Cry3Bb1.
Questi primi casi di resistenza della diabrotica del mais,
evidenziano che nel lungo periodo l’introduzione di piante OGM Bt non serve a
risolvere il problema degli insetti fitofagi.
La previsione di questa evoluzione, ovvero la possibilità che col
tempo gli insetti avrebbero messo in atto strategie di difesa, era stata fatta
anche da alcuni scienziati, veri scienziati, favorevoli all’introduzione degli
OGM nel nostro Paese. In particolare, il prof. Scarascia Mugnozza ha affermato
che:
”Limitazioni
all’impiego di resistenze genetiche derivano dalle continue modificazioni cui
va incontro il patogeno che, come già riportato, sviluppando nuovi geni di
virulenza, è in grado di superare rapidamente le resistenze presenti
nell’ospite.”, Scarascia Mugnozza – Potenzialità del miglioramento
genetico in piante ed animali – Accademia Nazionale di Agricoltura e CNR –
Bologna, 2001
Anche
il prof. Francesco Sala si è occupato di questa problematica: