La prestigiosa rivista Nature si interroga su taluni
controversi effetti degli OGM in ambito agro-alimentare, cercando di rispondere
a 3 domande che gli ambienti meno favorevoli agli OGM da anni stanno facendo. Sembra che, finalmente, i nodi vengano al pettine. Di seguito le domande:
1.Gli OGM coltivati sono stati all’origine di varietà
super-resistenti agli erbicidi, come alcuni dichiarano? La risposta di Nature è
………VERO!
2. Gli OGM coltivati hanno davvero causato un’ondata di
suicidi nell’India rurale, come anche Vandana Shiva ha più volte pubblicamente
dichiarato? La risposta di Nature è ………FALSO!
3. I geni delle piante OGM coltivate si sono diffusi
nell’ambiente, in modo incontrollato, come paventato da altri? La risposta di
Nature è ………ANCORA SCONOSCIUTO, DA VERIFICARE!
Risposta alla 1° domanda secondo Nature ……….. Gli OGM avrebbero davvero
contribuito a creare varietà super-resistenti, a causa della monocoltura e dell’uso
continuo e incontrollato di alcuni erbicidi totali. Come in tutti i fenomeni
biologici di adattamento e selezione, l’utilizzazione continua di questi erbicidi
ha determinato la selezione di erbe infestanti resistenti a quell’erbicida, che
sono divenute anche più difficili da controllare. Per risolvere questo problema
è necessario diversificare gli erbicidi (tornare ai vecchi erbicidi) e per
diversificare gli erbicidi è necessario ritornare alle rotazioni (si torna
indietro!).
Risposta alla 2° domanda di Nature……… La seconda domanda ha invece una
risposta più sfumata. Il tasso di suicidi non sarebbe aumentato, mantenendosi
ad un livello di circa 100 mila all’anno. Nature evidenzia, però, che qualche problema
di reddito per gli agricoltori potrebbe essere stato causato dal fatto che i
semi costano cinque volte tanto quelli convenzionali.
Risposta alla 3° domanda di Nature ………. Circa la terza domanda, ancora
non si ha una risposta chiara, anche se Nature afferma che esistano evidenze scientifiche
che stia accadendo. In Messico, dove gli OGM non sono approvati per la
coltivazione, nel 2000 alcuni agricoltori cercarono di farsi certificare una
varietà locale di mais per la coltivazione biologica. Con grossa sorpresa, si
accorsero che il proprio mais conteneva espressioni genetiche di mais OGM.
Probabilmente, il mais OGM era stato piantato da alcuni coltivatori e una volta
nell'ambiente, aveva causato la diffusione di geni di resistenza. Lo studio
cadde sotto il fuoco della Monsanto, che spinse per sconfessarne la
pubblicazione. Diversi studi successivi però non furono in grado di contenere
le accuse e anzi, nel 2009 uno studio di Elena Alvarez-Buylla della Università Autonoma
del Messico trovò conferme al fenomeno della diffusione genetica nell'ambiente
dei transgeni inseriti nelle piante OGM di mais.