Gent. Neuroscienziata Elena Cattaneo,
in meno di 4 mesi, sui quotidiani di maggior rilievo del
nostro Paese, è riuscita a scrivere 8 articoli sulle proprietà quasi miracolose degli OGM in agricoltura, con
argomentazioni tautologiche, spesso inesatte, che giravano intorno all’assioma,
sue parole, “…l’intera mangimistica italiana si basa sull’uso di OGM”
(affermazione, purtroppo, non vera, poiché al massimo, senza considerare la
produzione nazionale degli alpeggi, siano al 20-25%). Pertanto, secondo Lei, visto
che importiamo la totalità dei mangimi che sono OGM e utilizziamo gli OGM per
la nutrizione degli animali e la produzione di derivati …….. è assurdo impedire di
coltivarli nel nostro Paese?
A mio parere avrebbe dovuto anche chiedere al Ministro
Martina: “perché i derivati da questi
mangimi (carne, latte, uova, ecc.) non vengono etichettati? …….. in modo tale
da dare la possibilità ai consumatori di poter scegliere il modo che ritengono
più opportuno di alimentarsi per se stessi e per i loro figli!” Ma questo
non l’ha scritto ………… peccato. A mio
parere se l’avesse scritto, e se fosse stata attuata l’etichettatura, con ogni
probabilità, in relazione al fatto che i 2/3 dei cittadini sono contrari agli
OGM, nel nostro Paese le importazioni di mangimi OGM sarebbero diminuite e i
nostri approvvigionamenti si sarebbero rivolti maggiormente al mercato interno,
con grande vantaggio per i nostri agricoltori, oppure ai Paesi in grado di
garantire rifornimenti di mangimi “OGM free”.
Peccato, occasione persa, a mio parere avrebbe realmente fatto un servizio alla nostra agricoltura.
Peccato, occasione persa, a mio parere avrebbe realmente fatto un servizio alla nostra agricoltura.
Nei suoi interventi, purtroppo, ha messo in luce solo le
capacità quasi miracolose degli OGM, senza portare alcun elemento di incertezza
in merito alla loro utilizzazione, sia in merito ai possibili effetti sulla
salute umana, sia ai possibili effetti sull’ambiente. E’ realistico secondo Lei
che tutte, sottolineo tutte, le opinioni di alcuni scienziati scettici in
merito all’utilizzazione degli OGM nell’agricoltura italiana siano frutto, cito
Sue parole estratte da un Suo pregevolissimo articolo con lo storico
corbellini, di “irrazionalità, fanatismo, emotività, tecnofobia, antimodernismo,
anti-industrialismo, populismo, etc.”
Possibile che senza conoscere pienamente l’argomento, Lei stessa afferma che sono solo alcuni mesi che si occupa del problema OGM in agricoltura e che non è il Suo campo specifico(sue parole "Caro direttore, da mesi studio la vicenda italiana degli Ogm. Non è il mio campo specifico,………”), voglia intervenire in un ambito che nel nostro Paese è dibattuto da almeno 20 anni. Personalmente credo che, forse ingenuamente, si sia fatta strumentalizzare.
Possibile che senza conoscere pienamente l’argomento, Lei stessa afferma che sono solo alcuni mesi che si occupa del problema OGM in agricoltura e che non è il Suo campo specifico(sue parole "Caro direttore, da mesi studio la vicenda italiana degli Ogm. Non è il mio campo specifico,………”), voglia intervenire in un ambito che nel nostro Paese è dibattuto da almeno 20 anni. Personalmente credo che, forse ingenuamente, si sia fatta strumentalizzare.
Senza la pretesa di voler sostituire il Ministro, si è cercato di rispondere alle 16 domande che Lei ha posto a Martina, con la speranza di aver dato un contributo di conoscenza alle problematiche che investono l’adozione degli OGM in ambito agroalimentare nel nostro Paese.
In questo link
le domande della neuroscienziata, sotto i link alle risposte:
Cara Neuroscienziata Elena Cattaneo,
come vede in agricoltura non è tutto così semplice. E’ vero che importiamo una
buona parte (20-25%), non tutti, dei mangimi che utilizziamo, ma è anche vero
che saremmo in grado di produrceli, ma ci sono altre motivazioni che ci
impediscono di farlo.
Cerchiamo, senza fretta, di fare le scelte migliori ……… per
noi e per i nostri figli.