Ogni
tanto sui mezzi di informazione qualcuno scrive che “gli OGM attualmente
coltivati sono sterili” e, pertanto, determinano una forma di subordinazione
dell'agricoltore, che è costretto a ricomprare tutti gli anni la semente dalle ditte
che detengono il brevetto su quella stessa semente. Purtroppo questa
affermazione, al momento e per le piante OGM finora presenti sul mercato, non è
vera, poichè i semi prodotti dalle piante OGM germinano tranquillamente.
Io
credo che questa opinione sbagliata, perché di opinione si tratta, nasca dal
fatto che quando questi nuovi organismi furono introdotti per la prima volta,
accanto all’informazione sulle loro proprietà miracolose (resistenti ai
diserbanti, resistenti agli insetti, resistenti al caldo, resistenti al freddo,
resistenti alla siccità, ecc.), veniva data anche quella del brevetto di
una tecnologia transgenica volgarmente chiamata “Terminator”, che avrebbe
impedito la germinabilità della semente ottenuta da piante OGM. In termini più
“scientifici” si tratta di una “Genetic Use Restriction Technologies (GURTs)” o
TPS (Technology Protection System), ovvero una tecnologia messa a punto
non tanto per realizzare una innovazione genetica commerciabile, bensì per
controllarne, e di fatto limitarne, lo sviluppo orizzontale (tra gli
agricoltori) e lo sfruttamento dei benefici (diritti brevettuali per le ditte
sementiere). In particolare, è ovvio che questa tecnologia sarebbe
decisamente sostenuta dalle ditte che detengono il brevetto della semente, che
sarebbero così sicure di vendere tutti gli anni “nuovi semi” agli agricoltori.
Questa
tecnologia (TPS), esistente e brevettata, al momento non mai stata applica
(sarà applicata in futuro?). Pertanto gli attuali OGM in commercio non
sono sterili, né lo sono mai stati. Non si spiegherebbe altrimenti il forte
sviluppo della “soia RR” in Argentina e in Brasile. In questi Paesi il brevetto
sulle piante coltivate non esiste e, pertanto, non è tutelato dalla Legge, per
cui gli agricoltori di soia, che non è un ibrido per cui può essere riseminata
tutti gli anni senza perdita di produttività, trattengono una parte del
raccolto di soia RR per seminarlo nell’annata successiva, senza pagare alcun
diritto brevettuale.
In
relazione al fatto che gli attuali OGM non sono sterili, cade anche
l’affermazione secondo la quale l’agricoltore in presenza di sementi OGM è
costretto ad acquistare tutti gli anni la semente. Di fatto, già oggi
l’agricoltore acquista tutti gli anni la semente "non OGM" e
difficilmente conserva una parte del raccolto dell’annata per seminarlo nell’annata
successiva (potrebbe farlo, e in alcune Regioni italiane lo fanno, per la soia,
per il frumento). La gran parte degli agricoltori non risemina il prodotto
dell'annata, poiché necessita di una semente esente da impurità, caratterizzata
da un’elevata germinabilità e libera da contaminazioni di virus, di batteri e
di malattie crittogamiche.
Si
tenga presente poi che se gli OGM fossero sterili non esisterebbe, o sarebbe
notevolmente limitato, il problema della coesistenza e della contaminazione
accidentale di chi vuole, legittimamente, coltivare Mais convenzionale accanto
ad un campo di Mais OGM.
Le
piante OGM potrebbero divenire sterili in futuro? La risposta è affermativa,
nel caso in cui fossero applicate “Genetic Use Restriction Technologies
(GURTs)”, tra le quali la tecnologia volgarmente detta “Terminator”.