Gent. Neuroscienziata Elena Cattaneo,
lo so sono ripetitivo, ma insisto ancora nel dirle che, in
relazione al fatto che molto probabilmente non ha mai visto un campo coltivato,
o, quantomeno, non ne conosce le problematiche, Le consiglierei di non farsi
strumentalizzare su problematiche di carattere agricolo e di continuare a fare
il suo lavoro. Mi creda, sarebbe un bene per tutti. Il campo coltivato,
purtroppo, non è un laboratorio di chimica, ma è qualcosa di molto più
complesso, dove le interazioni tra esseri viventi sono infinite. Occorre poi un
approccio olistico al problema, senza dimenticare le interconnessioni che
possono esserci tra biodiversità, tutela del territorio, economia, politica,
etica, ecc. Purtroppo questo approccio olistico i suoi suggeritori non lo
possiedono, per cui le fanno fare delle figure quantomeno discutibili.
DOMANDA N. 10 - È vero che la coltivazione del mais Ogm del tipo Bt evita i due (talvolta tre) trattamenti con insetticidi che in questi giorni inonderanno buona parte del milione di ettari (ossia fino a 200 tonnellate di insetticida) di campi di mais tradizionale, uccidendo oltre ai parassiti del mais anche lepri, fagiani o vertebrati e qualunque tipo di insetto, farfalle, coccinelle, cioè tutte le prede di passeri e rondini? È vero che l'Europa con i suoi paesi Ogm free ha raddoppiato l'uso di insetticidi nel decennio 2002-2012 passando da una spesa di 6 miliardi di dollari a 12, quando gli Stati Uniti - che coltivano Ogm - sono rimasti fermi a 9 miliardi di dollari?
DOMANDA N. 10 - È vero che la coltivazione del mais Ogm del tipo Bt evita i due (talvolta tre) trattamenti con insetticidi che in questi giorni inonderanno buona parte del milione di ettari (ossia fino a 200 tonnellate di insetticida) di campi di mais tradizionale, uccidendo oltre ai parassiti del mais anche lepri, fagiani o vertebrati e qualunque tipo di insetto, farfalle, coccinelle, cioè tutte le prede di passeri e rondini? È vero che l'Europa con i suoi paesi Ogm free ha raddoppiato l'uso di insetticidi nel decennio 2002-2012 passando da una spesa di 6 miliardi di dollari a 12, quando gli Stati Uniti - che coltivano Ogm - sono rimasti fermi a 9 miliardi di dollari?
RISPOSTA ALLA DOMANDA N. 10 di 16
Gent. Neuroscienziata
Elena Cattaneo, mi dispiace dissentire,
ma la risposta alla domanda n. 10, purtroppo, è NO! Non è vero che per
coltivare mais è obbligatorio fare 2 trattamenti insetticidi contro la
piralide, ma è vero che, laddove si fanno le rotazioni, ovvero una corretta
pratica agricola, che costa un po’ di più ma è amica dell’ambiente, non è
necessario fare alcun trattamento contro questo insetto. Se, però, Lei si
riferisce a specifiche aree della nostra penisola, dove sugli stessi campi viene
coltivato mais da 20 anni, allora è vero che occorre fare trattamenti
insetticidi, ma questa non è agricoltura, questa è industria!
E’ vero però, e Lei si è dimenticata di dirlo, che
negli USA utilizzano il mais Bt e che la piralide matura una resistenza genetica
alla tossina Bt prodotta dalla pianta OGM Bt, per cui gli agricoltori devono
adottare la tecnica delle “Aree Rifugio”, una pratica inattuabile da noi a
causa della piccolissima maglia poderale. Pensi a quando ci saranno individui
di piralide con patrimoni genetici diversi, quanta fatica si dovrà fare per
contrastarli (soprattutto gli agricoltori biologici ........ ma è vero che a Suo parere, l'Agricoltura Biologica è costosa, non sostenibile e non salvifica)....... quanti insetticidi dovremo distribuire!
Ma il bello della Sua
domanda, Gent. Sen. Cattaneo, viene quando parla della strage di lepri, fagiani
e vertebrati, nonché passeri e rondini, causata dagli insetticidi. Mi scusi se
lo dico, ma Lei ha fatto “allarmismo sociale”. Ma Lei crede veramente a quello
che Le hanno fatto scrivere i suoi suggeritori. Crede veramente che ci sia la
moria di animali vertebrati, quando si applica come insetticida il Bacillus
thuringiensis (se così fosse avremmo sia le proteste degli ambientalisti, sia le manifestazioni di piazza dei
cacciatori). Il Bacillus thuringiensis è
un batterio sporigeno che
vive nel terreno. Quando viene ingerito mediante vegetali contaminati, il
batterio sporula nell'ospite liberando tossine dette tossine Bt o più
esattamente delta-endotossine, che danneggiano, molto specificamente, il
tratto digerente delle larve di Ditteri come le zanzare o causando nelle larve dei Lepidotteri (la farfallina piralide) una malattia paralitica. Pensi che le tossine Bt sono
estremamente specifiche ed interagiscono solo con l'intestino di determinate
specie d'insetti. Pensi che questo insetticida è talmente specifico che viene utilizzato
in apicoltura nella lotta biologica alla tarma della cera d'api……..e le api sopravvivono benissimo……. e le lepri, pertanto, se ne fanno un baffo dell'insetticida Bt!
Le motivazioni che
hanno portato alla riduzione della fauna selvatica sono altre e sono legate a
quella agricoltura industrializzata della quale gli OGM sono il principale presupposto
(scomparsa dei prati permanenti, alimentazione del bestiame con mangimi a secco
e non fresco, monocolture di mais, scomparsa delle aree umide, ecc.). Pertanto, Gent. neuroscienziata Cattaneo, se veramente ci tiene alle lepri, ai fagiani, ecc.
dovrebbe battersi in Senato per una agricoltura più compatibile con l’ambiente,
non certo per un'agricoltura che fa uso di OGM!
Sull’aumento della
spesa per antiparassitari, mi sento di dire che il mais è una di quelle piante
che meno utilizzano antiparassitari. La gran parte degli antiparassitari è
utilizzata in frutticoltura e in viticoltura, dove nell’arco dell’annata può
capitare di fare 30 trattamenti. In merito alla spesa totale che Lei ha riportato, che sarà sicuramente vera, occorre tener
conto anche dei fenomeni inflattivi, per cui i prezzi aumentano di anno in anno. Dal 2002 al 2012 è probabile che un raddoppio dei prezzi abbia determinato un raddoppio della spesa e che la quantità distribuita sia rimasta la stessa. Pertanto, non imputerei
tutto l’incremento della spesa all’aumento quantitativo degli antiparassitari
distribuiti, occorrerebbe fare una specifica indagine, che in questo momento non ho tempo di fare, ma che farò. Anche in questo caso, però, alcune critiche andrebbero fatte al
miglioramento genetico delle piante, che ha sempre messo in secondo piano gli
aspetti relativi alla resistenza genetica delle piante alle malattie, premiando quasi esclusivamente gli
aspetti quantitativi. Una volta accertata la produttività, il fatto che una
pianta sia sensibile ad una malattia non è mai stato un problema ………… c’è sempre un
antiparassitario che questo problema può risolvere.
Gent. Sen. Cattaneo, colui che Le ha suggerito questa domanda
l’ha utilizzata per far credere alla gente comune che le piante OGM consentiranno
di eliminare i trattamenti con fitofarmaci. Questo non è vero, poiché gli
insetti maturano una resistenza genetica e nuovi insetti resistenti vanno ad
insediarsi laddove c’è da mangiare (vedi Diabrotica e Helicoverpa insetti fitofagi apparsi negli ultimi anni nei campi di mais Bt coltivati negli USA). Stessa cosa dicasi per i trattamenti diserbanti, poichè anche le erbe infestanti maturano una resistenza genetica al disseccante (ce n'è più di uno) utilizzato nelle piante OGM HT.
Cara Neuroscienziata Elena
Cattaneo, ancora una volta, come vede, non è tutto così semplice. E’ vero
che il mais Bt potrebbe determinare una riduzione temporanea nell’utilizzazione
di insetticidi, ma è altrettanto vero che sarebbe una riduzione limitata nel
tempo, poiché la piralide matura una resistenza genetica, poiché altri insetti
diventano fitofagi del mais ............ quella del mais Bt non è sicuramente una strategia di lungo periodo.