Il
dott. Daniele Colombo ha scritto una lettera a favore della scelta OGM per l’agricoltura
del nostro Paese ………… Non si è certo risparmiato ……..
“Gentilissimo Sig. Presidente del Consiglio,
On.li Ministri,
On.li Senatori,
On.li Ministri,
On.li Senatori,
Sono a
scriverVi, in merito al dibattito scaturito mezzo stampa nelle scorse
settimane tra l’On.le Ministro Maurizio Martina e la On.le Sen. Prof.
Elena Cattaneo sul tema della ricerca pubblica sugli OGM.” ........................ continua
Quale
dibattito? La cosa è stata a senso unico, poiché la “neuro agronoma” Cattaneo,
pur non avendo una competenza specifica, è riuscita a pubblicare una decina di
articoli a favore degli OGM nelle prime pagine dei più importanti quotidiani
nazionali, mentre la voce contraria non si è vista ……. E a mio parere avrebbero
voluto in tanti scrivere qualcosa di diverso. Tra l’altro questi interventi
della neuro agronoma sono farciti di inesattezze e rappresentano uno spaccato
dell’approccio ideologico di coloro che sono a favore di questa tecnologia (la
scienza è favorevole, le scelte sono solo politiche, il Paese ne ha bisogno,
ecc.).
Daniele, parlando poi di OGM in
agricoltura, poiché questo è il problema, mi sembra azzardato affermare che “Più di quindicimila persone, a partire dal
1994, hanno intrapreso nel nostro paese una carriera nelle biotecnologie scegliendo di diventare dei
professionisti dell’innovazione medico-farmaceutica, agro-alimentare,
veterinaria e industriale.”. Daniele,
mi scusi, cerchiamo di non confondere le idee, lasciamo stare l’intera categoria
dei Biotecnologi, visto che il problema è agricolo, parliamo di quelli che
lavorano in agricoltura ……. Qualche centinaio? e non 15.000 come lei ha scritto?
Daniele scrive poi “I messaggi lanciati dai diversi Governi e
Parlamenti che si sono succeduti in questi anni, quasi
sempre senza distinzione di colore o provenienza politica, hanno però
sottolineato con chiarezza lo scarso interesse, se non una vera e propria
ostilità, verso l’innovazione e verso coloro che si adoperano per
promuoverla in campo.”
Allora Daniele, vuol proprio dire che è una scelta giusta! Possibile che tutti
i Governi che si sono succeduti in 15-20 anni abbiano tenuto un atteggiamento
solo ideologico sul problema? Probabilmente c’è qualcosa di vero. Ed è di
questo che vogliamo parlare. Perché Daniele non ne ha parlato? Perché Daniele
non ha parlato delle motivazioni contrarie all’adozione degli OGM in
agricoltura. Possibile che non ce ne sia qualcuna vera, reale!
Daniele, ha anche scritto che “L’ultimo atto di questo rifiuto si è
consumato nel 2012 con la distruzione forzata degli ultimi campi
sperimentali pubblici italiani.
Distrutti senza alcuna ragione tecnica, rischio reale o riflessione sulla loro utilità. Quelle sperimentazioni pubbliche, pagate dai cittadini italiani, potevano aiutarci a capire se ha davvero senso dire no all’uso degli OGM. Ulivi, ciliegi, kiwi, furono distrutti, dopo 14 anni di coesistenza pacifica, per un cavillo.”
Daniele, in 14 anni ne saranno state fatte delle ricerche, delle sperimentazioni, delle pubblicazioni …….. dove sono? Non mi sembra che 14 anni siano pochi per poter avere delle conclusioni!
Distrutti senza alcuna ragione tecnica, rischio reale o riflessione sulla loro utilità. Quelle sperimentazioni pubbliche, pagate dai cittadini italiani, potevano aiutarci a capire se ha davvero senso dire no all’uso degli OGM. Ulivi, ciliegi, kiwi, furono distrutti, dopo 14 anni di coesistenza pacifica, per un cavillo.”
Daniele, in 14 anni ne saranno state fatte delle ricerche, delle sperimentazioni, delle pubblicazioni …….. dove sono? Non mi sembra che 14 anni siano pochi per poter avere delle conclusioni!
Daniele,
riesce anche a scrivere che “L’Italia ha
deciso, con le proprie politiche dissennate, di mortificare i propri
ricercatori e le proprie Università impedendo loro di fare ricerca sugli
OGM, ma allo stesso tempo ha deciso di non rinunciare ad usarli. Dice bene
la Professoressa Cattaneo quando ricorda che l’Italia importa ed
usa tonnellate di OGM (4 milioni solo per la soia) per alimentare
gli animali da cui si ricavano i nostri prodotti di punta apprezzati in tutto
il mondo.” Daniele, ma
lei è al corrente che l’Italia opera in un mercato globale, dove se vuoi
esportare qualcosa devi per forza importare qualcos’altro! E questo qualcos’altro,
in relazione al fatto che l’Italia esporta prodotti industriali, è molto spesso
costituito da prodotti agricoli ……… carne, mangimi, ecc. Non si spiegherebbe
altrimenti la chiusura alla coltivazione e l’apertura alle importazioni di mangimi OGM. In definitiva, i mangimi che noi importiamo sono la contropartita per le nostre esportazioni di prodotti industriali. Che
sia un fatto voluto? “A pensar male si commette peccato però spesso ci si
prende”.
Daniele riesce anche a scrivere
che “L’uso di OGM dopotutto, come emerge
dalle oltre 15.000 pubblicazioni scientifiche sul tema, ma anche dai dati raccolti in oltre
15 anni di utilizzo, non
presenta particolari rischi per la salute o per l’ambiente,
come già ampiamente sottolineato dalle principali Società Scientifiche
italiane attraverso due Consensus Document pubblicati nel 2004 e nel 2006.”
Queste cose, però, le dovrebbero
scrivere le Associazioni dei Medici e non quella dei Biotecnologi, ovviamente
dopo aver fatto specifiche indagini epidemiologiche, che non sono mai state
fatte.
Daniele, ma lei crede veramente che “Il nostro Paese ha però sistematicamente
deciso di ignorare su questo tema la scienza, con il solo risultato di
precludersi la possibilità di guidare l’innovazione del settore agricolo,
finendo per subirla importando a caro prezzo quella prodotta altrove.”
L’Italia che guida l’innovazione nel settore agricolo con gli OGM. Questa è una
notizia! L’Italia potrebbe guidare l’innovazione solo basandosi sulla qualità e
non tanto su prodotti omologanti, destinati alle grandi produzioni estensive
degli USA, dell’Argentina e del Brasile. Le ricordo che in Italia la superficie
media delle aziende agricole è di 7-8 ettari, contro i 250 ettari delle aziende
americane. In questo caso ha ragione il Ministro Martina quando afferma che “la discussione sugli OGM [...] non
rappresenta né l’unica né la più rilevante attività nel mondo della
ricerca in agricoltura”. Vogliamo realmente fare innovazione? Ricerchiamo
su nuovi metodi di lotta biologica ai parassiti, ricerchiamo sul risparmio di
acqua in agricoltura, ricerchiamo su nuove metodiche di conservazione,
ricerchiamo su nuove metodiche di coltivazione delle aree marginali, ricerchiamo
sul risparmio energetico in agricoltura, ecc.