Visualizzazioni totali

sabato 8 agosto 2015

Il dott. Daniele Colombo ha scritto una lettera a favore della scelta OGM per l’agricoltura del nostro Paese

Il dott. Daniele Colombo ha scritto una lettera a favore della scelta OGM per l’agricoltura del nostro Paese ………… Non si è certo risparmiato ……..

Gentilissimo Sig. Presidente del Consiglio,
On.li Ministri,
On.li Senatori,

Sono a scriverVi, in merito al dibattito scaturito mezzo stampa nelle scorse settimane tra l’On.le Ministro Maurizio Martina e la On.le Sen. Prof. Elena Cattaneo sul tema della ricerca pubblica sugli OGM.” ........................ continua

Quale dibattito? La cosa è stata a senso unico, poiché la “neuro agronoma” Cattaneo, pur non avendo una competenza specifica, è riuscita a pubblicare una decina di articoli a favore degli OGM nelle prime pagine dei più importanti quotidiani nazionali, mentre la voce contraria non si è vista ……. E a mio parere avrebbero voluto in tanti scrivere qualcosa di diverso. Tra l’altro questi interventi della neuro agronoma sono farciti di inesattezze e rappresentano uno spaccato dell’approccio ideologico di coloro che sono a favore di questa tecnologia (la scienza è favorevole, le scelte sono solo politiche, il Paese ne ha bisogno, ecc.).

Daniele, parlando poi di OGM in agricoltura, poiché questo è il problema, mi sembra azzardato affermare che “Più di quindicimila persone, a partire dal 1994, hanno intrapreso nel nostro paese una carriera nelle biotecnologie scegliendo di diventare dei professionisti dell’innovazione medico-farmaceutica, agro-alimentare, veterinaria e industriale.”. Daniele, mi scusi, cerchiamo di non confondere le idee, lasciamo stare l’intera categoria dei Biotecnologi, visto che il problema è agricolo, parliamo di quelli che lavorano in agricoltura …….  Qualche centinaio? e non 15.000 come lei ha scritto?

Daniele scrive poi “I messaggi lanciati dai diversi Governi e Parlamenti che si sono succeduti in questi anni, quasi sempre senza distinzione di colore o provenienza politica, hanno però sottolineato con chiarezza lo scarso interesse, se non una vera e propria ostilità, verso l’innovazione e verso coloro che si adoperano per promuoverla in campo.” Allora Daniele, vuol proprio dire che è una scelta giusta! Possibile che tutti i Governi che si sono succeduti in 15-20 anni abbiano tenuto un atteggiamento solo ideologico sul problema? Probabilmente c’è qualcosa di vero. Ed è di questo che vogliamo parlare. Perché Daniele non ne ha parlato? Perché Daniele non ha parlato delle motivazioni contrarie all’adozione degli OGM in agricoltura. Possibile che non ce ne sia qualcuna vera, reale!

Daniele, ha anche scritto che “L’ultimo atto di questo rifiuto si è consumato nel 2012 con la distruzione forzata degli ultimi campi sperimentali pubblici italiani.
Distrutti senza alcuna ragione tecnica, rischio reale o riflessione sulla loro utilità. Quelle sperimentazioni pubbliche, pagate dai cittadini italiani, potevano aiutarci a capire se ha davvero senso dire no all’uso degli OGM. Ulivi, ciliegi, kiwi, furono distrutti, dopo 14 anni di coesistenza pacifica, per un cavillo.
” 


Daniele, in 14 anni ne saranno state fatte delle ricerche, delle sperimentazioni, delle pubblicazioni …….. dove sono? Non mi sembra che 14 anni siano pochi per poter avere delle conclusioni!

Daniele, riesce anche a scrivere che “L’Italia ha deciso, con le proprie politiche dissennate, di mortificare i propri ricercatori e le proprie Università impedendo loro di fare ricerca sugli OGM, ma allo stesso tempo ha deciso di non rinunciare ad usarli. Dice bene la Professoressa Cattaneo quando ricorda che l’Italia importa ed usa tonnellate di OGM (4 milioni solo per la soia) per alimentare gli animali da cui si ricavano i nostri prodotti di punta apprezzati in tutto il mondo.” Daniele, ma lei è al corrente che l’Italia opera in un mercato globale, dove se vuoi esportare qualcosa devi per forza importare qualcos’altro! E questo qualcos’altro, in relazione al fatto che l’Italia esporta prodotti industriali, è molto spesso costituito da prodotti agricoli ……… carne, mangimi, ecc. Non si spiegherebbe altrimenti la chiusura alla coltivazione e l’apertura alle importazioni di mangimi OGM. In definitiva, i mangimi che noi importiamo sono la contropartita per le nostre esportazioni di prodotti industriali. Che sia un fatto voluto? “A pensar male si commette peccato però spesso ci si prende”.

Daniele riesce anche a scrivere che “L’uso di OGM dopotutto, come emerge dalle oltre 15.000 pubblicazioni scientifiche sul tema, ma anche dai dati raccolti in oltre 15 anni di utilizzo, non presenta particolari rischi per la salute o per l’ambiente, come già ampiamente sottolineato dalle principali Società Scientifiche italiane attraverso due Consensus Document pubblicati nel 2004 e nel 2006.” Queste cose, però, le dovrebbero scrivere le Associazioni dei Medici e non quella dei Biotecnologi, ovviamente dopo aver fatto specifiche indagini epidemiologiche, che non sono mai state fatte.


Daniele, ma lei crede veramente che “Il nostro Paese ha però sistematicamente deciso di ignorare su questo tema la scienza, con il solo risultato di precludersi la possibilità di guidare l’innovazione del settore agricolo, finendo per subirla importando a caro prezzo quella prodotta altrove.” L’Italia che guida l’innovazione nel settore agricolo con gli OGM. Questa è una notizia! L’Italia potrebbe guidare l’innovazione solo basandosi sulla qualità e non tanto su prodotti omologanti, destinati alle grandi produzioni estensive degli USA, dell’Argentina e del Brasile. Le ricordo che in Italia la superficie media delle aziende agricole è di 7-8 ettari, contro i 250 ettari delle aziende americane. In questo caso ha ragione il Ministro Martina quando afferma che “la discussione sugli OGM [...] non rappresenta né l’unica né la più rilevante attività nel mondo della ricerca in agricoltura”. Vogliamo realmente fare innovazione? Ricerchiamo su nuovi metodi di lotta biologica ai parassiti, ricerchiamo sul risparmio di acqua in agricoltura, ricerchiamo su nuove metodiche di conservazione, ricerchiamo su nuove metodiche di coltivazione delle aree marginali, ricerchiamo sul risparmio energetico in agricoltura, ecc.

Daniele, chicca finale quando afferma che “Non ci appassiona il dibattito pro vs contro, ci interessa lavorare per la competitività del nostro paese valorizzando al meglio le competenze di tanti ricercatori e professionisti che vorrebbero mettersi al servizio del Paese invece di fuggire all’estero.Ma lei crede veramente a quello che ha scritto? Crede veramente che il nostro Paese potrebbe competere a livello globale con gli OGM? Pura illusione Daniele. Gli OGM non bastano: serve, infatti, molto di più. Serve soprattutto una scienza che sappia mettere al centro delle sue decisioni le esigenze della Società e che non sia al servizio di finalità di altro tipo. Solo così si potrà avere un dialogo vero e non ideologico sugli OGM, e sui mille altri temi su cui oggi siamo ancora fermi al palo. Solo così facendo si può costruire un futuro sostenibile che non siano gli altri a dettarci, ma che nasca partendo dal lavoro delle nostre menti migliori.