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venerdì 15 novembre 2013

Quando il mercato ci fa fare cose assurde, ovvero “mais non OGM” per scopi energetici e “mais OGM” per l’allevamento zootecnico.

Che sia subito chiaro, nessuno vuole insinuare che i derivati (carne, latte, uova, ecc.) ottenuti dall’allevamento zootecnico mediante l’utilizzazione di “mais OGM” siano diversi da quelli normalmente ottenuti con mais convenzionale, fatto ancora da dimostrare con certezza. Quale è l’obiezione? o quantomeno, quale è la contraddizione?      La contraddizione è che oggigiorno la produzione nazionale di mais convenzionale, in quanto nel nostro Paese è vietato coltivare OGM, è destinata in larga parte alla produzione di energia elettrica e non di alimenti, mentre per sopperire al fabbisogno mangimistico per uso zootecnico a scopi alimentari, facciamo largo uso di materiale OGM di importazione.
Qualcuno penserà una cosa assurda, invece è proprio così, in relazione alle regole di mercato che ci siamo dati……regole di mercato sicuramente da riscrivere.
In particolare, in Italia è vietato coltivare piante OGM, ma non è vietato importarle per destinarle all’alimentazione animale. Già questo fatto è assurdo e determina una sorta di concorrenza sleale tra gli stessi allevatori, in quanto i mangimi OGM hanno un costo decisamente più basso di quelli certificati “OGM Free”, mentre i prodotti ottenuti dalla trasformazione hanno lo stesso prezzo. In pratica chi utilizza mangimi OGM, spende di meno e incassa lo stesso prezzo per i derivati ottenuti……veramente assurdo……tra qualche anno assisteremo sicuramente a proteste di piazza per questo fatto, poiché anche gli allevatori che non vogliono adottare gli OGM, saranno costretti a farlo dal mercato, in quanto i margini si restringeranno sempre più (pure loro tengono famiglia).
Se qualcuno pensa che questo non sia vero è sufficiente osservare il bollettino della “Borsa Merci di Bologna”.
Per il mais il confronto tra convenzionale e OGM non è fattibile, in quanto il bollettino non riporta specificamente prezzi diversi per la granella, anche in relazione al fatto che il mangime viene importato sottoforma di farina. E’ possibile, invece, il confronto con la soia, poiché il bollettino riporta esplicitamente prezzi diversi per derivati di soia di importazione estera (quasi tutta OGM) o derivati certificati “OGM Free”. In particolare, il bollettino del 14 novembre 2013 riporta i seguenti prezzi:

                                                         
FARINE VEGETALI DI ESTR. (2)
Soia tostata integ. Nazion. (prot. 44% stq)
14 novembre 2013
476,00
477,00
7 novembre 2013
478,00
479,00
-2,00
-2,00
Soia tostata integ. estera (prot. 44% stq)
14 novembre 2013
474,00
475,00
7 novembre 2013
476,00
477,00
-2,00
-2,00
Soia Tostata integ. Naz. non deriv. OGM
14 novembre 2013
499,00
500,00
7 novembre 2013
489,00
490,00
10,00
10,00
Soia Tostata integ. Estera non deriv. OGM
14 novembre 2013
497,00
498,00
7 novembre 2013
487,00
488,00
10,00
10,00
Soia Tostata Decorticata naz.
14 novembre 2013
481,00
483,00
7 novembre 2013
486,00
488,00
-5,00
-5,00
Soia Tostata Decorticata estera
14 novembre 2013
478,00
480,00
7 novembre 2013
483,00
485,00
-5,00
-5,00
Soia Tostata Decorticata naz.non deriv. OGM
14 novembre 2013
543,00
545,00
7 novembre 2013
533,00
535,00
10,00
10,00
Soia Tostata Decorticata est.non deriv. OGM
14 novembre 2013
540,00
542,00
7 novembre 2013
530,00
532,00
10,00
10,00

E’ interessante notare il diverso prezzo, sempre superiore, dei trasformati di soia non derivanti da OGM, rispetto a quelli OGM. In particolare:
-         Soia tostata integrale Estera non derivante OGM………….497/498 €/T
-         Soia tostata integrale Estera………………………….…….474/475 €/T

Una differenza di 24/25 €/T, pari al 5% circa.

-         Soia tostata Decorticata estera non derivante OGM………….540/542 €/T
-         Soia tostata Decorticata estera……………………….……….478/480 €/T

Una differenza di 60/62 €/T, pari all’11% circa.

Da questi elementi possiamo porci una domanda: fino a quando gli allevatori che utilizzano mangimi convenzionali saranno disposti a produrre i loro derivati zootecnici (carne, latte, uova, ecc.) ai costi del convenzionale, per poi vendere ai prezzi del transgenico?