I sostenitori degli OGM in ambito agricolo, affermano che
con gli OGM i costi di produzione sono inferiori (affermazione vera, se si
vuole essere obiettivi). Essi, però, non parlano di prezzi di vendita dei
prodotti OGM, lasciando così sottintendere che se si abbassano i costi, a parità
di prezzo (ma è questo dato che non è vero) gli agricoltori guadagneranno di più.
Purtroppo, questo scenario non è vero! Sarebbe vero se l'agricoltore decidesse
autonomamente il prezzo di vendita del mais o della soia. Purtroppo questo non
accade, in quanto il prezzo di vendita delle derrate agricole è quasi sempre
stabilito dal mercato e sul mercato, quando si abbassano i costi di produzione,
dopo pochi anni si abbassano, inevitabilmente, anche i prezzi.
C’è poi un problema di minor utilizzazione dei suoi fattori
produttivi, poiché la semente transgenica sostituisce, lavoro e capitale e il
relativo reddito viene assorbito dall’industria.
C'è poi il problema della delocalizzazione produttiva, poiché
quando avremo piante “resistenti a tutto”, verrà meno il legame
territorio/prodotto e queste piante saranno prodotte all'estero.
C’è poi il problema di competere sul mercato con gli stessi
prodotti della globalizzazione, ben sapendo che la nostra agricoltura non può
competere sui bassi prezzi, ma può competere solo sulla qualità.
Cè poi il problema dei vincoli che possono essere introdotti
dal brevetto sulle piante e sugli animali, soprattutto nel caso di piante OGM apomittiche.
http://ogmbastabugie.blogspot.it/2012/09/ogm-e-agricoltore.html
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