Da sempre la polenta fa parte dell’alimentazione e della
gastronomia di gran parte della popolazione italiana. In tutte le Regioni
esistono coltivazioni particolari di mais destinate all'ottenimento di granella
idonea alla produzione di farina per polenta. Così, per esempio, in Piemonte
troviamo il “Mais 8
file di Antignano”, in Lombardia troviamo il “Mais 8
file di Storo”, in Veneto il “Mais
Marano”, nelle Marche troviamo il “Mais
8 file di Pollenza”, ecc. Nel nostro
Paese molti ristoranti vivono, e ricavano reddito, grazie alla polenta, che rappresenta la base per
la produzione di numerosi piatti
tipici.
http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_Agricoltura%2FDetail&cid=1213305708001&packedargs=NoSlotForSitePlan%3Dtrue%26menu-to-render%3D1213287460804&pagename=DG_AGRWrapper
http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/cs/Satellite?c=Redazionale_P&childpagename=DG_Agricoltura%2FDetail&cid=1213305708001&packedargs=NoSlotForSitePlan%3Dtrue%26menu-to-render%3D1213287460804&pagename=DG_AGRWrapper
Purtroppo, tutto questo “Ben di Dio” rischia di scomparire
se nel nostro Paese sarà introdotta la
coltivazione di mais OGM ….….o, quantomeno, se sarà introdotta la coltivazione
di questo mais OGM, che ha il transgene inserito nel genoma nucleare, che ha promotori
costitutivi e che ha marcatori antibiotici) . In particolare, abbiamo già spiegato
in un altro post
che con la coesistenza, in presenza di incertezza produttiva e in assenza di etichettatura dei
derivati (carne, latte, uova, ecc.), il mais OGM coltivato per scopi
mangimistici è destinato a soppiantare interamente o quasi la coltivazione di
mais convenzionale, destinato anch’esso a scopi mangimistici (il mais OGM ha un
costo di produzione leggermente inferiore e i derivati da mangimi "non OGM" hanno
lo stesso prezzo di vendita di quelli derivati dall’utilizzazione di mangimi
OGM, per cui l’allevatore, che non è certo un benefattore, utilizzerà se
possibile solo mangimi OGM).
Ma il problema della coesistenza, purtroppo, non riguarda
solo il mais destinato alla produzione di mangimi, ma riguarda anche il mais di origine locale e destinato alla produzione di farina per polenta. In
particolare, in una situazione di inquinamento genetico diffuso, in relazione
alla forte presenza di mais OGM per la produzione di mangimi (95% del totale), anche le coltivazioni di “mais 8 file” destinate per la gran
parte alla produzione di farina per polenta…..e che polenta! dovranno subire la presenza e l’inquinamento da polline OGM. Da questo punto di vista illuminante è la situazione che si è venuta a determinare in Messico, luogo di origine del mais, dove coltivazioni locali di mais sono state inquinate dal mais OGM.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3001031/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3001031/
Lo scenario, ipotizzabile e fortemente realistico, che si verrà a determinare è molto
semplice:
- la coesistenza con il mais OGM determinerà incertezza
produttiva per i coltivatori di “mais 8 file”, che non saranno in grado di
prevedere il livello di inquinamento che avrà il loro mais una volta raccolto.
Se avrà un livello di OGM inferiore allo 0,9% non succederà niente, ma se avrà
un livello superiore allo 0,9%, il loro mais dovrà essere etichettato e dovrà essere venduto
come “mais OGM”, con la certezza di non venderne nemmeno un chicco. Questo mais, con ogni probabilità, sarà avviato verso la filiera mangimistica, con grave danno economico per i maiscoltori, in quanto il costo di produzione di questo "mais 8 file" è decisamente superiore al costo di produzione del mais per alimentazione animale;
- l’agricoltore convenzionale del mais 8 file in annate
successive non potrà continuare a coltivare ai costi del convenzionale o del
biologico destinato all'alimentazione umana per poi vendere ai prezzi del mais transgenico destinato all'alimentazione animale;
- dopo pochi anni, se la soglia di inquinamento genetico da OGM continuerà ad essere
superiore allo 0,9%, gli agricoltori del mais convenzionale/biologico smetteranno di coltivare il “mais 8 file”,
poichè se etichettato come OGM continueranno a non venderne un chicco e, pertanto,
saranno costretti a subire forti perdite economiche;
- in questa situazione di incertezza produttiva, causata dalla
presenza del “mais OGM”, si avrà una forte riduzione, se non addirittura la scomparsa,
delle produzioni tipiche regionali di “mais 8 file”, poichè non più economicamente valide;
- con la scomparsa della coltivazione di “mais 8 file”, anche
i piccoli ristoranti tipici avranno conseguenze negative, così come il turismo
enogastronomico legato al consumo di questo preziosissimo alimento;
- nella suddetta situazione anche i piccoli mulini locali, che vivono grazie alla produzione di farina di “mais 8 file”, dovranno chiudere
e diminuirà, così, anche il grado di autoapprovvigionamento alimentare locale di un
territorio!
Scenario alternativo al precedente potrebbe essere la delocalizzazione produttiva del "mais 8 file" in aree marginali, ovvero in aree dove è antieconomica la produzione di "mais OGM". Se così fosse, la produzione di "mais 8 file" sarebbe comunque garantita, ma si avrebbe un forte
aumento dei costi di produzione e, conseguentemente, del prezzo della farina per polenta derivante da “mais 8 file”………ma chi
paga?........sempre noi?