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lunedì 18 agosto 2014

Quando ad essere contro gli OGM è il Preside della Facoltà di Economia di Trento

A Vallarsa, piccolo comune trentino vicino a Rovereto, da marzo scorso è stato approvato un regolamento comunale, che prevede che le aziende agricole che non adottano metodi biologici, debbano dimostrare di non utilizzare prodotti dannosi per l’ambiente. Una misura di portata storica, che inverte l’onere della prova: secondo la normativa europea/nazionale, infatti, le aziende biologiche, che attuano pratiche agricole più sostenibili, devono certificarsi – con conseguenti costi aggiuntivi – mentre le fattorie convenzionali possono usare qualunque tipo di prodotto inquinante, senza alcuna richiesta di trasparenza nei confronti della collettività.


A Vallarsa il sindaco Geremia Gios, preside della Facoltà di Economia dell’Università di Trento, ha invertito la rotta, con un regolamento che detta regole precise per le attività agricole e zootecniche. L’agricoltore convenzionale deve certificare le sostanze che utilizza, in quali quantità e con quali modalità, garantendone l’assenza di diffusione al di fuori dei propri terreni. Certificazione non significa, si badi bene, autocertificazione: come si legge nel regolamento comunale, i prodotti chimici usati dovranno essere certificati “da organismi scientifici e/o tecnici di livello nazionale o internazionale”, oppure dovranno essere “conformi alle disposizioni e modalità esecutive indicate da Enti pubblici sovracomunali e/o organismi tecnici di comprovata esperienza sulla base di indicazioni di organismi scientifici di adeguato livello”. In mancanza di una certificazione, l’agricoltore dovrà sottoscrivere una fideiussione “a favore del Comune di Vallarsa, quale garante di tutta la popolazione e delle generazioni future” o un’assicurazione per il rischio di eventuali danni a terzi che potrebbero derivare dall’immissione nell’ambiente di sostanze tossiche che lui stesso utilizza. In particolare, quest’ultima dovrà essere una “polizza assicurativa per responsabilità civile dell’assicurato per il risarcimento di spese e danni cagionati a terzi in conseguenza dell’inquinamento causato dall’attività di coltivazione e/o allevamento dichiarata e svolta nello stabilimento. La polizza assicurativa deve coprire un periodo di almeno dieci anni a partire dall’anno in cui avviene la coltivazione o l’allevamento per le coltivazioni standard e venti anni per coltivazioni ed allevamenti con utilizzo di OGM”. Una commissione comunale controlla quanto dichiarato dalle aziende e in caso di inadempienza scatta la sanzione amministrativa di 152 euro al mese per ogni ettaro”.

http://www.greenews.info/rubriche/geremia-gios-e-linversione-dellonere-della-prova-dimostrami-che-non-inquini-20140730/