Oggigiorno la manipolazione della materia, anche quella vivente, ha
raggiunto livelli che fino a pochi anni fa erano impensabili. Così la
tecnologia transgenica ci consente di modificare il DNA di un organismo vivente
e di ottenere da questo organismo prestazioni impensabili. Allo stesso tempo le
nanotecnologie ci consentono di operare una modificazione dello stadio
primitivo di atomi e molecole, che può preludere
alla realizzazione di materiali innovativi, che potrebbe non conoscere confini.
Cosa si intende per “nanotecnologia”?
Per rispondere a questa domanda occorre far riferimento al National
Nanotechnology Initiative, il programma di ricerca e sviluppo fondato dal Governo
Federale degli Stati Uniti d’America. In particolare, si parla di
nanotecnologia quando si verificano le seguenti condizioni:
a)
Sviluppo di ricerca e tecnologia a livello
atomico, molecolare o macromolecolare, in una scala dimensionale che può andare
da 1 a 100 nanometri (1 miliardesimo di metro e se volete 1 milionesimo di
millimetro);
b)
Creazione ed utilizzazione di strutture,
dispositivi e sistemi che abbiano proprietà e funzioni innovative dovute alla
loro dimensione;
c)
Tecnologie in grado di controllare o manipolare
la materia su scala atomica.
Come potrà essere applicata la Nanotecnologia all’alimentazione?
Dal Progetto USA sulle Nanotecnologie
Emergenti applicate
al settore agroalimentare si rileva che: "Grazie
alla nanotecnologia, il cibo di domani sarà disegnato plasmando molecole e
atomi. Il cibo sarà confezionato in involucri sicuri 'intelligenti', che potranno
rilevare il deterioramento oppure gli agenti inquinanti nocivi contenuti nella
confezione. I prodotti alimentari del futuro intensificheranno e regoleranno il
loro colore, sapore o contenuto nutritivo per adattarsi ai gusti o ai bisogni salutari
di ogni consumatore. In agricoltura la nanotecnologia promette di ridurre l'uso
di pesticidi, migliorare la riproduzione di piante e animali e creare nuovi
prodotti nano-bioindustriali.” http://www.nanotechproject.org/
Nell’anno 2000 sono stati finanziati progetti di
ricerca sull’applicazione delle nanotecnologie in ambito alimentare, al fine di
creare alimenti “intelligenti” e personalizzati, che contengano centinaia di
nano-capsule, con sapori diversi, e/o con sostanze nutritive diverse, e/o con coloranti
diversi. Un qualsiasi forno a microonde potrebbe aprire, a seconda delle
frequenza delle onde, una determinata capsula, e rilasciare il suo contenuto
nell’alimento, al fine di conferirgli qualità diverse in relazione ai desideri
del consumatore.
Un esempio concreto e tangibile è il Nano Wine!
"Questo
vino contiene milioni di nano-capsule che, a seconda del vostro stato d'animo e
dei vostri gusti, possono essere aperte con uno strumento a microonde. Le
nano-capsule aperte rilasciano sapori e colori nel vino, mentre quelle non
aperte si muovono attraverso il corpo inalterate. Ovviamente quelle aperte
alterano il sapore, il profumo e il colore del vino. Farete aprire le capsule di vaniglia se siete in uno stato
d'animo australiano. Volete farlo assomigliare ad un Syrah? Aprirete solo le capsule di
quercia e di pepe. I sentori di tartufo portano su una luna italiana. Per un
buon Merlot, non dovrete fare nulla ".
Veramente una cosa meravigliosa ………… non
dover più perdere tempo al supermercato per scegliere il tipo di vino ………… non
avere più l’assillo di dover acquistare un vino per poi volerne assaggiare un
altro …………… acquisto una bottiglia e ne vario il contenuto al momento del
consumo, sulla base del mio stato d’animo ………….. una cosa fantastica!
E i vini tipici italiani? Roba vecchia, roba
di altri tempi!
Questo,
ovviamente, è solo un esempio, questo vino ancora non esiste, ma sarebbe di
possibile realizzazione ………….. e con il vino, tanti altri buoni mangiarini nano
tecnologici!