E’ risaputo che un agricoltore convenzionale spesso decide
di passare alle coltivazioni biologiche,
al fine di incrementare il proprio Reddito Netto (da lavoro e da capitale
soprattutto). Come è risaputo il Reddito Netto è dato dalla differenza tra
Valore delle Vendite, meno Valore dei Costi Espliciti sostenuti. In agricoltura
biologica, pur in presenza di prezzi dei prodotti maggiori di quelli dell’agricoltura
convenzionale, il valore delle vendite per ettaro è spesso inferiore a quello
dell’agricoltura convenzionale, in relazione ad una minor produttività per
ettaro. In Agricoltura Biologica, però, il valore del Reddito Netto dell’agricoltore
è spesso superiore a quello ottenibile in agricoltura convenzionale, in quanto
il ricorso al mercato per i mezzi produttivi è alquanto limitato e sempre più
spesso si attua una agricoltura che potremmo definire a “ciclo chiuso”. L’agricoltore
biologico ricava reddito dalla sua manodopera, dai suoi capitali monetari e dai
suoi capitali fondiari. A quanto ammonta questo suo Reddito Netto? Volendo fare
dei conti “superficiali”, ma realistici, potremmo dire che per una azienda a seminativo
il fatturato è dell’ordine di 1.500 euro/ettaro e i “Costi Espliciti” sono dell’ordine
di 500 euro/ettaro. Pertanto, l’agricoltore biologico che attua le normali
colture a seminativo (per le orticole e le frutticole i valori sono molto
diversi e molto più alti), ha un Reddito
Netto dell’ordine di 1.000 euro/ettaro l’anno.
Con la coesistenza con colture OGM cosa potrà accadere?
Accadrà che il coltivatore biologico non potrà mai avere la certezza di
attenere un prodotto idoneo ad essere etichettato come “biologico”, pertanto, non
potrà correre il rischio di coltivare ai costi (più alti) del biologico, per
poi vendere ai prezzi (più bassi) del convenzionale o, addirittura, del
transgenico. In questa situazione di coesistenza il coltivatore biologico sarà
costretto prima o poi ad abbandonare questa attività, per dedicarsi, sempre che
il Reddito Netto conseguibile lo consenta, all’agricoltura convenzionale. Se,
addirittura, l’agricoltura convenzionale non gli consentirà di ottenere un
adeguato Reddito Netto per se e per la sua famiglia, egli dovrà abbandonare l’agricoltura
e dedicarsi a qualcos’altro.
A questo punto la domanda che sorge spontanea è “a quanto
ammonta il danno monetario subito dall’agricoltore biologico?”.
Per farla molto breve, egli ha subito 2 tipologie di danno
economico (poi, volendo, potrebbero esserci altre tipologie di danno, non
riconducibili a situazioni economiche, come per esempio il prestigio sociale, la
tranquillità, il lavoro proprio, le prospettive di miglioramento economico, ecc.):
-
Danno per le spese di avviamento a suo tempo
sostenute, in quanto, come è risaputo negli anni di “conversione” il reddito
dell’agricoltura biologica è inferiore al reddito conseguibile dall’agricoltura
convenzionale;
-
“Lucro cessante” , in quanto a causa della
coesistenza, che determina incertezza produttiva, egli non potrà più continuare
nella sua attività di agricoltura biologica.
Il danno economico per le “Spese
di avviamento” non è molto elevato, in quanto è limitato a quella differenza di
reddito che l’agricoltore biologico ha dovuto subire nei 2 anni di conversione
(ha dovuto produrre con i sistemi del biologico, ma ha dovuto vendere ai prezzi
del convenzionale). Si possono stimare, più o meno 500 euro/ettaro. A questi
vanno aggiunte le spese di riconversione e di certificazione, quantificabili in
altri 200 euro/ettaro. Un totale di 1.400 euro/ettaro, che possono anche essere
trascurate, in relazione al danno da “lucro cessante”.
Molto maggiore è il valore del “Lucro
cessante”, in quanto questo mancato Reddito Netto annuale è ipotizzabile che
potesse durare all’infinito ……………….per l’agricoltore, per la sua famiglia, per
i suoi figli e per i figli dei suoi figli. La coesistenza con coltivazioni OGM
determina l’impossibilità di mandare avanti questa attività. L’Estimo ci
insegna che il valore attuale di un reddito infinito è pari alla capitalizzazione,
ai saggi attuali (1%), di questo reddito, ovvero è pari a quella cifra che
investita al tasso di capitalizzazione è in grado di fornire tutti gli anni un
reddito analogo.
In definitiva, il valore attuale di un Reddito Netto medio annuo di 1.000
euro/ettaro sarà pari a 100.000 euro/ettaro, poiché per ottenere 1.000 euro di
reddito, al tasso dell’1% occorrono 100.000 euro.
Coesistenza con piante OGM, nel caso in cui un imprenditore biologico debba
rinunciare a portare avanti la sua attività e abbandoni l’agricoltura,
significa procurargli un danno economico di 100.000 euro/ettaro.