Di seguito la risposta ad una domanda formulata
da un gruppo di giornalisti, blogger,
ricercatori e cittadini: Quali
politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura
anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?
“Se
è vero che molti dei prodotti agricoli che finiscono nelle nostre tavole sono
varietà figlie di incroci e selezioni avvenute nei secoli, e che la ricerca in
campo agroalimentare è comunque un fattore positivo e una strada da perseguire,
altra cosa è aprire l'Italia a produzioni transgeniche che non hanno nulla a
che fare con la qualità e la forza economica dei nostri prodotti agricoli. Il
futuro dell'agricoltura italiana non credo possa essere legato agli Ogm.
I nostri agricoltori sono da guinnes, con i 239 prodotti tipici italiani, il più alto numero europeo di produzioni di qualità e prodotti riconosciuti tra Dop, Igt e Stg, un fatturato al consumo di quasi 10 miliardi di euro e oltre un milione di ettari oggi condotti con metodo biologico. Un settore che è cresciuto e sta crescendo soprattutto con i giovani agricoltori nel segno della qualità e del presidio ambientale e garantisce parte dell'attrattività del Made in Italy nel mondo. Va scelta quindi la via dell'eccellenza, della salvaguardia delle nostre eccellenze agroalimentari e della sicurezza alimentare. Credo che occorra studiare bene tutti gli effetti dell'utilizzo in agricoltura di organismi geneticamente modificati e dell'impiego nell'allevamento animale di mangimi Ogm e gli effetti sulla salute pubblica.
Se è giusto, insomma, che la ricerca esplori più campi rispetto a quelli messi in pratica, si tratta di evitare quello che tutte le nostre associazioni agricole temono e cioè il Far West italiano, che qualcuno possa seminare campi di mais Ogm in grado di contaminare i territori circostanti con i pollini Ogm. Il nostro Paese finora ha avuto un comportamento esemplare su tutta la partita Ogm, mettendo sempre al centro il principio di precauzione e la necessità di non mettere a repentaglio l'immagine e la sostanza del nostro made in Italy. Infine, piena trasparenza per cittadini consumatori è la nostra scelta di fondo peretichettatura e corretta informazione rispetto a ciò che viene messo in vendita.”
A mio
parere la risposta migliore dei 5 candidati……..ha parlato di prodotti tipici,
ha parlato dei giovani in agricoltura, ha parlato di biologico (l’unico dei 5)……………niente
da dire.
Non ha risposto
sulla questione relativa all’etichettatura dei derivati da OGM……….una
problematica seria, poiché da un lato occorre tutelare il consumatore, dall’altro
occorre tutelare gli allevatori, che al momento utilizzano nella gran parte dei
casi mangimi OGM……peccato. Per un approfondimento consiglierei di leggere:
http://ogmbastabugie.blogspot.it/2012/11/anche-i-derivati-da-ogm-carne-latte.html