Di seguito la risposta ad una domanda formulata
da un gruppo di giornalisti, blogger,
ricercatori e cittadini: Quali
politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura
anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?
“In questo campo……..va distinta la libertà della
ricerca dalla valorizzazione al servizio dell'uomo dei suoi straordinari
risultati. Va quindi fatta una distinzione forte tra ricerca sugli OGM, inclusa
la sperimentazione in campo per la quale occorre avere una posizione di apertura,
e coltivazione a fini commerciali. Il nostro Paese, purtroppo, investe poco in
ricerca e questo rischia di portarci ad una situazione di "sudditanza
culturale" nei confronti dei Paesi che, invece, hanno avuto la
lungimiranza di investire in ricerca. Questo vale anche e, direi soprattutto,
per la ricerca sugli OGM: ragioni puramente ideologiche, non scientifiche o
politiche, hanno emarginato la ricerca sugli OGM nel nostro Paese, erodendo il
patrimonio di conoscenze su questo tema cosi importante per l'alimentazione e
la salute dei cittadini. Occorre rilanciare la ricerca sulla genetica delle
piante, e quindi sugli OGM, con la finalità di mantenere un'adeguata leadership
intellettuale su questo tema, così complesso ed articolato. Non farlo significherebbe
perdere la capacità di valutazione su tecnologie che verranno sicuramente
sviluppate in altri Paesi e che si affacceranno sui nostri mercati: occorre
conoscere per poter valutare e decidere e non possiamo impedire ai nostri
ricercatori di mantenere e conservare il proprio patrimonio di conoscenze sugli
OGM e le loro possibili applicazioni in agricoltura. Diverso è il tema delle
strategie produttive e commerciali dell'agricoltura italiana che devono
proiettarsi verso una distintività che il consumatore possa condividere ed
apprezzare.
Quanto all'etichettatura, essa è già prevista in Italia e in Europa per moltissimi prodotti IGP (indicazione geografica protetta) e DOP (denominazione di origine protetta) che garantiscono di non utilizzare bestiame nutrito con mangimi OGM. Ma, ad esempio, non è attualmente presente per formaggi generici, che possono quindi essere fatte con latte prodotto da mucche alimentate con OGM senza che il consumatore lo sappia. Imporre a tutti l'etichettatura non sembrerebbe irragionevole e non danneggerebbe comunque i nostri prodotti tipici e ci sembra la strada giusta da seguire per aumentare il rapporto di fiducia tra il mondo della produzione alimentare e i consumatori, sempre più giustamente sensibili ed esigenti nei confronti di questo aspetto cruciale della loro vita quotidiana.”
Quanto all'etichettatura, essa è già prevista in Italia e in Europa per moltissimi prodotti IGP (indicazione geografica protetta) e DOP (denominazione di origine protetta) che garantiscono di non utilizzare bestiame nutrito con mangimi OGM. Ma, ad esempio, non è attualmente presente per formaggi generici, che possono quindi essere fatte con latte prodotto da mucche alimentate con OGM senza che il consumatore lo sappia. Imporre a tutti l'etichettatura non sembrerebbe irragionevole e non danneggerebbe comunque i nostri prodotti tipici e ci sembra la strada giusta da seguire per aumentare il rapporto di fiducia tra il mondo della produzione alimentare e i consumatori, sempre più giustamente sensibili ed esigenti nei confronti di questo aspetto cruciale della loro vita quotidiana.”
A mio parere risposta sostanzialmente corretta per quanto attiene alle problematiche relative alla ricerca e all’applicazione produttiva e commerciale degli OGM. In sintesi “sì alla ricerca, cautela nell’applicazione della ricerca in sede produttiva agricola e commerciale. Per un approfondimento consiglierei di leggere: http://ogmbastabugie.blogspot.it/2012/09/ogm-e-agricoltore.html
Se devo
essere sincero non mi è piaciuto il seguente passaggio: “ragioni puramente ideologiche, non
scientifiche o politiche, hanno emarginato la ricerca sugli OGM”. Vorrei far notare all’On. Bersani che questa affermazione
non è vera, in quanto la ricerca sugli OGM non è stata bloccata, ma è stata
bloccata (parzialmente) la sperimentazione in pieno campo delle piante OGM, in
relazione al fatto che non sono attuabili misure efficienti di contrasto alla
diffusione del polline transgenico. Come è risaputo il polline transgenico delle
piante in sperimentazione può fecondare piante parentali selvatiche e
diffondere autonomamente il transgene nell’ambiente. E questa è una eventualità
che occorre evitare in tutti i modi (la rete metallica non è sufficiente). Per un approfondimento consiglierei
di leggere: http://ogmbastabugie.blogspot.it/2012/10/i-rischi-legati-alla-diffusione-degli.html
Sul
problema dell’etichettatura dei derivati da OGM, purtroppo, l’On. Bersani non
ha fatto una gran bella figura. In particolare, ha affermato: “Quanto all'etichettatura, essa è già prevista
in Italia e in Europa per moltissimi prodotti IGP (indicazione geografica
protetta) e DOP (denominazione di origine protetta) che garantiscono di non
utilizzare bestiame nutrito con mangimi OGM.” Purtroppo, il fatto
che alcune DOP o IGP prevedano nel loro disciplinare l’esclusione dei mangimi
OGM per l’alimentazione animale, non significa che non li possano utilizzare.
Purtroppo è vero il contrario, i derivati da OGM, e non solo i formaggi
generici, al momento attuale non sono per la gran parte etichettati e questo
crea una sorta di concorrenza sleale tra allevatori “OGM” e allevatori “OGM
Free”. Per un approfondimento consiglierei di leggere: http://ogmbastabugie.blogspot.it/2012/11/anche-i-derivati-da-ogm-carne-latte.html
Sinteticamente, e a mio giudizio, Bersani è il candidato maggiormente possibilista nei confronti degli OGM in agricoltura.
Sinteticamente, e a mio giudizio, Bersani è il candidato maggiormente possibilista nei confronti degli OGM in agricoltura.