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mercoledì 13 agosto 2014

14 - Quando la neuroscienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo vuole parlare di OGM in agricoltura al Ministro Martina…….risposta n. 14 di 16

Gent. Neuroscienziata Elena Cattaneo,
Lei insiste ancora con una domanda retorica sull’ipotetico campo sperimentale, io insisto ancora nel dirle che, in relazione al fatto che molto probabilmente non ha mai visto un campo coltivato, o, quantomeno, non ne conosce le problematiche, Le consiglierei di non farsi strumentalizzare su problematiche di carattere agricolo e di continuare a fare il suo lavoro. Mi creda, sarebbe un bene per tutti. Il campo coltivato, purtroppo, non è un laboratorio di chimica, ma è qualcosa di molto più complesso, dove le interazioni tra esseri viventi sono infinite. Occorre poi un approccio olistico al problema, senza dimenticare le interconnessioni che possono esserci tra biodiversità, tutela del territorio, economia, politica, etica, ecc. Purtroppo questo approccio olistico i suoi suggeritori non lo possiedono, per cui le fanno fare delle figure quantomeno discutibili.

DOMANDA N. 14 - Secondo Lei la sperimentazione per fini di “ricerca scientifica pubblica” in pieno campo (che solo l'Italia vieta dal 2002) può riprendere entro quest'anno solare con le stesse regole di sicurezza che vigono in un qualunque stato europeo? In caso di permanenza del divieto, non ritiene che sia il caso di accordarsi con il Suo collega ministro dell'Università, affinché non si sprechino soldi pubblici? Infatti, il 99% dei docenti e ricercatori - pagati per insegnare ai futuri agronomi, biologi e biotecnologi - insegnano cosa sono gli Ogm e, quindi, che non sono “streghe da mandare al rogo”, ma utili strumenti per la crescita economica e sociale, e per la salute. Non Le sembra una situazione surreale?


RISPOSTA ALLA DOMANDA N. 14 di 16

Gent. Neuroscienziata Elena Cattaneo,  la domanda n. 14 è composta di 4 domande e, purtroppo, è “farcita” di informazioni che solo Lei possiede…..o, forse, sono solo opinioni Sue personali …….. alle quali noi dovremmo credere?

1)    Lei chiede che siano riprese le “sperimentazioni in campo aperto". Le vorrei far notare che per riprendere le sperimentazioni in campo aperto è necessario individuare un sistema affinchè il polline non se ne vada in giro per il mondo a fecondare piante parentali selvatiche (non è certo il caso del mais in Italia, ma lo è per tante altre piante coltivate), per esempio facendo piante maschiosterili, oppure inserendo il transgene nei cloroplasti. Purtroppo l’”inquinamento genetico” è qualcosa di molto più pervasivo dell’inquinamento chimico, poiché per la diffusione del transgene non è necessario l’intervento dell’uomo. Lei saprà meglio di me che le piante sono esseri viventi e, una volta nell’ambiente, si diffondono autonomamente ed è molto difficile, se non impossibile, eliminarle in un secondo momento. Supponiamo per un attimo che gli OGM in futuro siano causa di danni alla salute umana e all'ambiente. Cosa potremo fare per eliminarli? Quali costi economici dovremo affrontare? Chi pagherà questi costi? Sempre pantalone? Ancora una volta avremo la privatizzazione dei guadagni e la collettivizzazione dei costi?

2)    La seconda domanda proprio non l’ho capita, perché, vede, gli OGM non rappresentano il solo settore di ricerca agricolo in grado di aumentare la competitività della nostra agricoltura. Secondo Lei, facendo un esempio automobilistico, la FERRARI se vuole competere sul mercato delle auto con la FIAT dovrebbe produrre le “Panda”? Personalmente credo che se la FERRARI si mettesse a produrre delle "Panda", dopo pochi mesi chiuderebbe i battenti. La nostra agricoltura, purtroppo, è perdente nella competizione basata sui bassi costi e sui bassi prezzi. Ci sono altri Paesi che sono in grado di produrre gli stessi prodotti OGM a costi decisamente più bassi dei nostri. Se anche noi adottassimo gli OGM, le nostre importazioni di soia non calerebbero di 1 grammo, poiché il nostro prezzo di mercato sarà sempre superiore ai prezzi del mercato globale. A questo proposito il Ministro Martina, ha parlato di tanti settori della ricerca agricola da potenziare, senza mai parlare di OGM;



3)    Che il 99% dei docenti e dei ricercatori insegnino che gli OGM sono un utile strumento per la crescita economica, sociale e per la salute è un dato Suo, che, forse, nessun altro possiede. Ci può fornire le Fonti dei suoi dati? Se, invece, sono sue opinioni personali, penso che valgano tanto quanto le opinioni di quelli che sono contrari agli OGM. Personalmente conosco tanti docenti che affrontano il problema degli OGM con obiettività e mettono in dubbio il fatto che siano lo strumento idoneo per la crescita economica dell'Agricoltura del nostro Paese. E poi, mi consenta, la crescita economica, da sola, non è sinonimo di benessere, ci sono altri elementi, non solo monetari che contribuiscono a far sì che le persone stiano bene;

4)    Sinceramente l’attuale situazione in cui si trovano gli OGM nel nostro Paese, non mi sembra una situazione "surreale", poiché non sono ancora sicuri al 100%, non rappresentano un mezzo per essere più competitivi a livello mondiale, una gran parte della Società non li vuole mangiare (80% circa). Surreale è il fatto che ne abbiamo vietato la coltivazione, ma non ne abbiamo impedito l'importazione, anche in relazione al fatto che i derivati ottenuti dai mangimi OGM (carne, latte, uova, ecc.) non sono etichettati. Questo fatto, come Le ho già detto precedentemente, determina una sorta di "concorrenza sleale" nei confronti degli allevatori che utilizzano mangimi "OGM free" ed ai quali è impedito di veder premiato questo loro sforzo dal mercato, poichè la Legge non prevede l'obbligo di etichettatura dei derivati. Se veramente vuole una apertura agli OGM, sarebbe necessario introdurre questa norma, ovvero l'etichettatura dei derivati zootecnici ottenuti con mangimi OGM. Perchè non propone una norma di questo tipo? L'80% dei consumatori, che gli OGM non li vogliono, Le sarebbero sicuramente grati ed anche tanti agricoltori Le sarebbero altrettanto grati; 

Gent. Sen. Cattaneo, colui che Le ha suggerito questa domanda l’ha utilizzata ancora una volta per far credere alla gente comune che c’è oscurantismo nei confronti degli OGM, ma non è vero! Il campo illegale doveva essere distrutto, per tanti motivi. Gli OGM non sono streghe da mandare al rogo, ma sono semplicemente una strategia produttiva che al momento nel nostro Paese non ha futuro. Punto.

 Cara Neuroscienziata Elena Cattaneo, ancora una volta, come vede, non è tutto così semplice come in un laboratorio di chimica. E’ vero che il mais Bt potrebbe determinare una riduzione temporanea nell’utilizzazione di insetticidi e, quindi, un miglioramento della biodiversità, ma è altrettanto vero che nel lungo periodo con le piante OGM si verrebbero a determinare situazioni dannose alla biodiversità.