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venerdì 20 dicembre 2013

Il Creso non è un OGM

Sinceramente non avrei mai pensato di dover scrivere un post del genere, ma purtroppo la disinformazione è dilagante, anche perché qualcuno cerca di far intendere che sono decenni che mangiamo OGM, al solo scopo di screditare quelli che non li vogliono, e porta come esempio il frumento duro “Creso”, che è stato ottenuto per “mutazione indotta”, ma non è un OGM, così come stabilito dalla Legge.

Con il termine Organismo Geneticamente Modificato (OGM) si intendono soltanto gli organismi in cui parte del genoma sia stato modificato tramite le moderne tecniche di ingegneria genetica. Non sono considerati "organismi geneticamente modificati" tutti quegli organismi il cui patrimonio genetico viene modificato a seguito di processi spontanei (modificazioni e trasferimenti di materiale genetico avvengono infatti in natura in molteplici occasioni e tali processi sono all'origine della diversità della vita sulla terra), o indotti dall'uomo tramite altre tecniche che non sono incluse nella definizione data dalla normativa di riferimento (ad esempio con radiazioni ionizzanti o mutageni chimici).
Secondo la Legge un OGM è un ………organismo il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l’accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale" (Art. 2, Direttiva 2001/18/CE del12/03/01).

Il Creso non rientra in questa fattispecie.

Il “Creso” è la specie di grano duro maggiormente diffusa ed è utilizzata per produrre il pane e la pasta che consumiamo quotidianamente. Il “Creso” nasce dall’incrocio della varietà messicana Cymmit e di quella italiana Cp B144, quest’ultima ottenuta con una modificazione genetica della varietà “Senatore Cappelli”, che, oggigiorno è  coltivata quasi esclusivamente nelle aziende agricole  biologiche. La varietà “Senatore Cappelli” è stata largamente utilizzata fino agli anni ’80 ed è stata ottenuta nel lontano 1915 per selezione genealogica a Foggia ed era la varietà di grano duro più coltivato nel meridione. La varietà “Senatore Cappelli” è molto alta (arriva quasi a 2 metri) ed ha il difetto di essere a forte rischio di allettamento (il fusto con la pioggia o il vento tende a piegarsi impedendo così le operazioni meccaniche di raccolta). Per questo motivo, al fine di ottenere una varietà a bassa taglia, il grano “Senatore Cappelli” fu bombardato con raggi X, per modificarne la struttura genetica ed ottenere un grano più produttivo e più basso.

Nel 1974, nel Centro di studi nucleari del CNEN della Casaccia (Roma), sulla base dell’incrocio tra Cymmit e  Cp B144, si giunse ad ottenere il Creso, che interessa oggigiorno il 90% della coltivazione italiana di frumento duro.

Ma il "Creso" non è un OGM!