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mercoledì 17 febbraio 2016

E' iniziata la colonizzazione dell'Africa. Agricoltura di precisione, satelliti ed AGBOT

Sono ormai maturi i tempi in cui la colonizzazione dei territori vergini dell’Africa potrà essere attuata grazie ai satelliti (per esempio "Galileo") e ad AGBOT controllati a migliaia di chilometri di distanza. Queste macchine saranno completamente autonome, poichè saranno in grado di lavorare (24 ore su 24) e di autorifornirsi di concimi, di fitofarmaci e di carburante presso il centro aziendale. 

La completa automazione del processo produttivo è però limitata dall'approvvigionamento del seme, visti anche gli elevati quantitativi richiesti. Il problema potrebbe essere risolto mediante lo sviluppo di sementi apomittiche, ovvero sementi che generazione dopo generazione sviluppano piante identiche alla madre, anche nel caso di piante ibride come nel mais. A questo punto il problema dell'approvvigionamento del seme sarebbe risolto, poichè queste macchine coltiveranno, raccoglieranno la produzione e metteranno il tutto in un silos per la conservazione. Ovviamente nel caso di seme apomittico una parte della produzione potrà essere utilizzata per la semina nell'annata successiva e, pertanto, queste "aziende agricole automatiche" saranno completamente autonome. In definitiva sarà un processo produttivo che potrà durare all’infinito senza l’intervento dell’uomo.

Ovviamente i prodotti ottenuti in queste "aziende agricole automatiche" saranno spediti nei Paesi Ricchi, Europa compresa, dove saranno utilizzati soprattutto come mangimi per l'alimentazione animale, poichè noi gli OGM non li possiamo coltivare, ma li possiamo importare.

Con un sistema produttivo di questo tipo i Paesi Ricchi riescono ad ottenere 3 piccioni con una fava:

1) accontentano gli industriali, che così in cambio di commodities agricole possono continuare ad esportare in Paesi che non hanno risorse economiche per pagare le importazioni di macchine, di medicinali, ecc.;

2) accontentano gli altri Paesi nostri partner nel WTO, che così possono importare prodotti tecnologici in cambio di "materie prime agricole";

3) accontentano i cittadini, con uno specchietto per le allodole, perchè hanno vietato la coltivazione di OGM all'interno del proprio Paese, pur non avendo vietato nè l'importazione di materie prime OGM, nè quella di derivati OGM senza specifica etichettatura.

Ma in questo modo facciamo morire l’agricoltura, almeno così come la conosciamo.

mercoledì 3 febbraio 2016

Dalla manipolazione delle piante alla manipolazione dell'informazione

Può accadere che per agevolare l'introduzione degli OGM in campo agricolo anche l'informazione, soprattutto quella ritenuta imparziale, sia oggetto di condizionamenti. Di seguito un articolo del "The New York Times".

http://www.nytimes.com/2015/09/06/us/food-industry-enlisted-academics-in-gmo-lobbying-war-emails-show.html?hp&action=click&pgtype=Homepage&module=first-column-region&region=top-news&WT.nav=top-news&_r=1