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martedì 22 gennaio 2013

Chi racconta che gli attuali OGM sono sterili racconta una bugia



Ogni tanto sui mezzi di informazione qualcuno scrive che “gli OGM attualmente coltivati sono sterili” e, pertanto, determinano una forma di subordinazione dell'agricoltore, che è costretto a ricomprare tutti gli anni la semente dalle ditte che detengono il brevetto su quella stessa semente. Purtroppo questa affermazione, al momento e per le piante OGM finora presenti sul mercato, non è vera, poichè i semi prodotti dalle piante OGM germinano tranquillamente. 

Io credo che questa opinione sbagliata, perché di opinione si tratta, nasca dal fatto che quando questi nuovi organismi furono introdotti per la prima volta, accanto all’informazione sulle loro proprietà miracolose (resistenti ai diserbanti, resistenti agli insetti, resistenti al caldo, resistenti al freddo, resistenti alla siccità, ecc.), veniva data anche quella del brevetto  di una tecnologia transgenica volgarmente chiamata “Terminator”, che avrebbe impedito la germinabilità della semente ottenuta da piante OGM. In termini più “scientifici” si tratta di una “Genetic Use Restriction Technologies (GURTs)” o TPS  (Technology Protection System), ovvero una tecnologia messa a punto non tanto per realizzare una innovazione genetica commerciabile, bensì per controllarne, e di fatto limitarne, lo sviluppo orizzontale (tra gli agricoltori) e lo sfruttamento dei benefici (diritti brevettuali per le ditte sementiere). In particolare, è ovvio che questa tecnologia sarebbe decisamente sostenuta dalle ditte che detengono il brevetto della semente, che sarebbero così sicure di vendere tutti gli anni “nuovi semi” agli agricoltori.
Questa tecnologia (TPS), esistente e brevettata, al momento non mai stata applica (sarà applicata in futuro?). Pertanto gli attuali OGM in commercio non sono sterili, né lo sono mai stati. Non si spiegherebbe altrimenti il forte sviluppo della “soia RR” in Argentina e in Brasile. In questi Paesi il brevetto sulle piante coltivate non esiste e, pertanto, non è tutelato dalla Legge, per cui gli agricoltori di soia, che non è un ibrido per cui può essere riseminata tutti gli anni senza perdita di produttività, trattengono una parte del raccolto di soia RR per seminarlo nell’annata successiva, senza pagare alcun diritto brevettuale.

In relazione al fatto che gli attuali OGM non sono sterili, cade anche l’affermazione secondo la quale l’agricoltore in presenza di sementi OGM è costretto ad acquistare tutti gli anni la semente. Di fatto, già oggi l’agricoltore acquista tutti gli anni la semente "non OGM" e difficilmente conserva una parte del raccolto dell’annata per seminarlo nell’annata successiva (potrebbe farlo, e in alcune Regioni italiane lo fanno, per la soia, per il frumento). La gran parte degli agricoltori non risemina il prodotto dell'annata, poiché necessita di una semente esente da impurità, caratterizzata da un’elevata germinabilità e libera da contaminazioni di virus, di batteri e di malattie crittogamiche.

Si tenga presente poi che se gli OGM fossero sterili non esisterebbe, o sarebbe notevolmente limitato, il problema della coesistenza e della contaminazione accidentale di chi vuole, legittimamente, coltivare Mais convenzionale accanto ad un campo di Mais OGM.


Le piante OGM potrebbero divenire sterili in futuro? La risposta è affermativa, nel caso in cui fossero applicate  “Genetic Use Restriction Technologies (GURTs)”, tra le quali la tecnologia volgarmente detta “Terminator”.