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giovedì 25 ottobre 2012

Il Partito Democratico è favorevole o contrario all’utilizzazione degli OGM in agricoltura?



Il Partito Democratico è favorevole o contrario all’utilizzazione degli OGM in agricoltura?

Bella domanda! 
Per avere un’idea del pensiero del Partito Democratico nei confronti degli OGM si può visitare il sito  “Italiani Europei”  e leggere i contenuti riguardanti gli OGM, per la gran parte favorevoli all'introduzione degli OGM nell'agricoltura italiana………in particolare, si può visionare il Blog di Anna Meldolesi e rendersi conto che le affermazioni nei riguardi degli OGM in agricoltura sono a senso unico….vengono espresse soltanto opinioni a favore degli OGM in agricoltura!


Anche “LIBERTA' eguale” associazione di cultura politica nata nel 1999 per opera di riformisti provenienti dalle più diverse esperienze nell'ambito del centrosinistra italiano, esprime delle opinioni in merito agli OGM in agricoltura. In particolare, il 5 luglio 2007 si è svolto a Roma, presso la Fondazione Basso, un incontro dibattito organizzato dal Circolo di Roma dell’Associazione sul tema “La società della conoscenza e l’agricoltura del futuro. Idee per il Partito Democratico”. Ha aperto e coordinato il dibattito Alfonso Pascale, membro del comitato di presidenza di Libertà EGUALE di Roma. Tra le tante affermazioni di Alfonso Pascale c’è anche la seguente: “Fino allo sbarco sulla Luna la gente credeva agli scienziati sulla parola. Non è più così. Anche i medici, i fisici e i matematici devono rendere conto di quello che fanno. Bisogna raccontare la scienza e saperlo fare. Il consenso sociale non si può eludere, in nessuna parte del mondo. La modernizzazione ecologica è strettamente legata alle innovazioni che riguardano il cibo. La salubrità, la qualità legata all’origine, la varietà dei requisiti nutrizionali e salutistici e la rintracciabilità degli alimenti potranno essere garantite con la genetica e la genomica, le nanotecnologie e le tecnologie informatiche. E queste stesse innovazioni servono anche per dotare di un’organizzazione modulare i sistemi agroalimentari, in grado di rispondere ad una domanda di cibo “su misura” dell’atteggiamento e dell’attitudine del consumatore. E’ evidente che tutto questo non si può ottenere, come scrive Mario Campli, con le contrapposizioni pregiudiziali tra chi vuole imporre una strategia aggressiva di diffusione delle varietà transgeniche e chi non vuole nemmeno sentir parlare di OGM; tra chi guarda all’alimentazione solo dalla visuale dell’origine territoriale e chi è interessato solo agli aspetti sanitari del cibo. Ci vuole uno sforzo comune per ricondurre i diversi interessi, le diverse sensibilità a farsi carico di una gestione equilibrata del rischio, che però si può conseguire solo con la partecipazione democratica alle scelte, con un dibattito pubblico aperto senza incrinature ideologiche, con una visione globale dei problemi scevra da provincialismi. Bisogna praticare anche qui un ambientalismo del Sì. Non solo per la TAV e i termovalorizzatori, anche per gli Ogm occorre mettere bene in luce vantaggi e rischi e decidere una volta per tutte per il bene collettivo. Non possiamo, da una parte, continuare a consumare sbadatamente prodotti avvelenati, a rilasciare nel suolo una quantità sconsiderata di residui chimici e a non ridurre l’uso irriguo dell’acqua e, dall’altra, pretendere che le nuove tecnologie in grado di affrontare la tutela della salute e dell’ambiente siano a rischio zero.”
Del resto Alfonso Pascale non è certo uno che si risparmia in fatto di “sponsorizzazione” degli OGM in agricoltura!
http://www.partitodemocratico.it/doc/61152/gli-ogm-meglio-degli-insetticidi.htm

http://www.partitodemocratico.it/doc/232694/scusate-il-ritardo.htm

Anche il PD di Padova è sostanzialmente favorevole agli OGM. In una intervista, si legge:

In che modo la produzione agricola può guardare al progresso scientifico e alla ricerca, come nel caso delle biotecnologie e degli ogm, come a una risorsa? 
I nuovi bisogni alimentari e produttivi non possono prescindere dalla ricerca scientifica e dalla sua applicazione: se pensiamo al problema del surriscaldamento climatico, ecco che la scienza è chiamata a soluzioni che da un lato attenuino il fenomeno, dall'altro nell'immediato ne riducano l'impatto.


http://www.partitodemocraticopadova.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1721:bisogni-alimentari-e-ricerca&catid=187:agricoltura&Itemid=148

buona lettura…………..ricordiamocelo quando andremo a votare.