Visualizzazioni totali

venerdì 23 novembre 2012

Bruno Tabacci e gli OGM in agricoltura



Di seguito la risposta ad una domanda formulata da un gruppo di giornalisti, blogger, ricercatori e cittadini: Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?

“Due premesse di riferimento: 

-    il ruolo dell'agricoltura italiana vedrà sempre più pronunciate le tendenze in atto verso prodotti di qualità, di fascia alta che valorizzino specificità organolettiche e culturali; questo segmento di mercato non costituisce occasione di elezione per l'utilizzo nell'agroalimentare di OGM, in quanto l'Italia non è il paese di riferimento per produzioni di massa di derrate "commodity"

-    l'etichettatura che informa il consumatore è uno strumento di trasparenza che, insieme a campagne informative rivolte alla pubblica opinione, deve essere promosso sistematicamente e quindi anche in questo caso.

Alla comunità scientifica e agli Organismi di tutela (per esempio l'Istituto Superiore di Sanità in collegamento con il CNR e il CNRA) spetta la fissazione dei criteri che devono presidiare l'eventuale sperimentazione anche in Italia di OGM in pieno campo allo scopo di evitare effetti indesiderati di qualunque tipo. Anche in questo caso normative dovranno essere dinamicamente assunte a livello UE, ma con un nostro apporto meditato e qualificato, anche con il coinvolgimento dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che ha sede a Parma.”


A mio parere risposta sostanzialmente corretta. Ma per favore Tabacci lasciamo stare l’EFSA.